Il tecnico live
Navigando su Facebook mi sono imbattuto in una riflessione leggera ma profonda di Dario Benedetto, attore e autore dalla vena ironica e surreale, sulla figura del tecnico live. Le sue parole sono un omaggio poetico e sincero a chi svolge questa professione con passione, ma soprattutto tanto impegno. Se lavori dal vivo lo impari presto: metterci tutto te stesso è l’unico modo per superare positivamente le contraddizioni di questo lavoro e godere delle soddisfazioni di cui, se lo sai prendere bene, è molto generoso.
Vi ho visto fare dei miracoli
«La figura più sottovalutata del mondo dei live è indubbiamente il tecnico. Per essere assunto il tecnico deve rispondere principalmente a due requisiti: Il primo è quello di indossare perennemente, mattina o notte, estate o inverno, dei pantaloni con tasconi, meglio se degli anni 90. Il secondo di essere un fumatore di tabacco, che loro usavano già vent’anni fa quando non era consuetudine. Soddisfatti questi requisiti si passa alla rassegnazione. Dovranno abituarsi a frasi tipo: fammi la voce più bella, puoi abbassare gli alti, mi metti una luce blu? (anche se siamo all’aperto).
La comunicazione tra il palco e i tecnici sarà sempre mediata dalla loro infinita pazienza. Non faranno mai commenti artistici, né davanti ad un capolavoro né davanti ad una recita parrocchiale. Si ritroveranno, con le loro magliette nere bucate, a fumare parlandone e non rivelandovi mai che cosa pensano. La loro sapienza sull’equilibrio delle luci e le infinite possibilità audio non sarà mai argomento di conversazione. L’importante è che tutto fili liscio.
A nessun tecnico verrà dato del lei. Se tutto va bene nel live è merito degli artisti, se qualcosa va male il tecnico sarà il primo ad essere rimproverato. Ascolteranno mille volte la stessa canzone o lo stesso spettacolo senza battere ciglio.
Popolo dei tecnici, io sono con voi. Vi ho visto fare dei miracoli e non vi ho mai ringraziato.»
[Dario Benedetto]
Leggi anche: Il fonico, questo sconosciuto
Puoi visitare il sito ufficiale di Dario Benedetto qui: https://dariobenedetto.com/
Puoi vedere il post originale qui